sabato 26 febbraio 2011

Eccomi...

Cari lettori eccomi:-)
Ormai sono quasi due settimane che sono partita, e che dire? Sono atterrata a Lima con il cuore in subbuglio e le gambe atrofizzate da 12 ore di volo. I giorni passati a Lima sono stati un po'frenetici e disordinati. Tanta formazione, tante risate, visita ai progetti di Aspem nei quartieri più poveri di Lima dove le baracche di fango e legno e le strade polverose gremite di cani e bambini che giocano nella sporcizia cozzano in maniera assurda con i quartieri ricchi della città, pieni di macchine di lusso e tacchi a spillo.
Sabato mattina partenza di corsa a sorpresa senza lavarsi neanche la faccia per La Paz (pensavamo di dover partire domenica e qualcuno per fortuna si è accorto che il biglietto era prenotato per sabato...). La Paz, i suoi 4.000 metri e il male di altura. Quando chi ci era già stato mi raccontava dei sintomi causati dall'altezza pensavo che fosse un po'esagerato...ma si sta davvero male. La testa gira e a fare un piccola salita ci si sente il cuore in tumulto. La Paz è veramente una città che ti incanta con le sue stranezze  e le sue contarddizioni. Le strade sono gremite di cholitas con le colorate gonne tradizionali che nelle loro piccole baracchine vendono di tutto e di più. Qui sono tutti molto gentili, ma per strada ci si sente molto osservati e ognitanto qulacuno ti tratta in maniera scortese...gringo! E' sconcertante quanto costi poco la vita qui...con i miei pochi euro in tasca mi sento una persona ricca, e un po' mi vergogno di tutto quello che compro per pochi bolivianos. Oggi una delle mie amiche si è comprata un comodino di legno artigianale...per 9 euro...una borsa di pane fresco costa 1.50 bolivianos....neanche 20 centesimi di euro!
Ma parliamo di El Alto, la città nella città. Martedì dovevamo andare all'inaugurazione di un carcere ma non siamo riusciti ad arrivare perchè siamo incappati in un bloqueo (blocco stradale di civili che manifestano per qualcosa, in questo caso il rialzo del prezzo dei trasporti pubblici). Abbiamo provato a passare comunque e abbiamo rischiato che ci prendessero a sassate la jeep...così siamo tornati indietro, e dopo vari giri a vuoto e una mancia siamo riusciti ad uscire dalla zona calda. La Bolivia è in subbuglio, il sogno di Evo Morales sta sfumando velocemente dopo il primo periodo di entusiasmo popolare, e il popolo si sta mobilitando per reclamare le promesse non mantenute! Qui quando si protesta si protesta per bene, con bloqueso e paros di giorni interi in cui le strade e le infrastrutture vengono bloccate da gruppi di persone che armate di pazienza e di pietre non lasciano passare nessuno. Lunedì dovrei partire per Tarija...ma non so se riuscirò ad arrivare all'aereoporto appunto a causa di un bloqueo...
Ad El Alto andranno a lavorare le mie amiche che si fermano qui a La Paz e siamo andate a visitare i loro progetti. Anche qui la povertà è...indescrivibile. Qui le case sono di mattoni ma nessuna è intonacata ed El Alto è contraddistinta dal colore rosso dei mattoni nudi. C'è un via vai di donne, bambini, micro e combi, i mezzi pubblici locali che sfrecciano incuranti dei pedoni che spesso rischiano la vita ad attraversare la strada. Tenendo d'occhio la borsa sfrecciamo per la città e ci accolgono sorrisi di bimbi e la curiosità seriosa delle donne accompagnata dai fischi di qualche ragazzo.
Sono mille i pensieri che affollano la mia mente e non riuscirei a scriverli in maniera comprensibile...ma ogni tanto mi sembra proprio di essere in un altro mondo...qui dall'altra parte del mondo!
Appena riesco caricherò delle foto. Ora vado a rinchiudermi nel sacco a pelo, che a La Paz la notte fa davvero freddo, ed in Bolivia non esiste il riscaldamento...brrrrrr!!

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